In San Vittore celebrato il protettore dei giornalisti

In un clima di partecipata compostezza nella basilica di San Vittore in Varese è stata celebrata, nella mattina di sabato 23 Gennaio, la S.Messa in onore del patrono dei giornalisti, san Francesco di Sales (1567-1622).

La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal vicario episcopale, monsignor Giuseppe Vegezzi insieme al prevosto di Varese, monsignor Luigi Panighetti e al padre Gianni Terruzzi, fondatore di Radio Missione Francescana.

Nel corso dell’omelia monsignor Vegezzi, dopo avere accennato all’opera evangelizzatrice di San Francesco di Sales in un contesto complicato e ostile come quello della Svizzera calvinista dei secoli XVI e XVII, ha riformulato le domande che l’arcivescovo della Chiesa ambrosiana, Mario Delpini, ha rivolto ai giornalisti.

Non potendo incontrare il mondo dei media a causa del virus di Wuhan, l’Arcivescovo ha scritto una lettera ai Direttori per sottolineare, tramite loro, la sua vicinanza a tutti gli operatori delle comunicazioni sociali e, nel contempo, per interpellarli (in particolare la categoria dei giornalisti) sulla delicatezza del loro ruolo.

Da qui le domande: «Quale contributo ha dato al bene comune il comunicare dei media? Quali rapporti tra le persone, quali comportamenti, quali decisioni istituzionali, quali priorità di agende politiche, sociali, religiose hanno ricevuto fattori costruttivi o fattori problematici dalla raccolta, selezione, e stile della comunicazione?».

Quesiti che meriterebbero una lunga risposta e che, neppure troppo sotto traccia, presuppongono un esame di coscienza profondo da parte degli interpellati i quali, in modo disinvolto, troppo spesso divulgano notizie devastanti per le coscienze di lettori non smaliziati. Insomma il gigantesco tema dell’etica che grava sul mondo dei media così attiguo a quello della politica.

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